Come è cominciata la nostra storia….

I.1 – 22 ottobre 1994: l’Università della Terza Età di Erba viene presentata alla città.

Sabato 22 ottobre 1994: alla presenza di autorità cittadine e regionali (Fig.1), venne presentato dall’allora coordinatore culturale, Luigi Viganò, ex preside del liceo scientifico di Erba, il progetto dell’Università della Terza Età di Erba, che intendeva offrire ai cittadini non più giovanissimi un’occasione di aggiornamento e di socializzazione.

In quell’occasione fu presentata una programmazione limitata al primo bimestre, per poter testare la risposta della cittadinanza.

Erano previste lezioni di: sociologia, economia, storia delle religioni, poesia dialettale, medicina, diritto e letteratura italiana. Restava un interrogativo un po’ angosciante: la cittadinanza avrebbe accolto con favore la nuova proposta? O tutto il progetto avrebbe rischiato di naufragare nell’apatia e nell’indifferenza?

I.2 – La prima lezione

Tre giorni dopo, il martedì 25 ottobre, chi si fosse recato in Sala Isacchi non avrebbe potuto credere ai propri occhi: un numero incredibile di persone continuava ad affluire nella sala, tanto che le poltroncine non bastarono e molti restarono in piedi a seguire la prima lezione!!!

Certo in quel momento chi aveva puntato sul progetto di una Università per anziani a Erba, constatava la bontà della sua idea e il successo di una scommessa portata avanti con coraggio e tenacia e forse riandava con la mente al lungo lavoro di preparazione di un progetto ambizioso, ma cullato con amore.

Ma come si era giunti a realizzarlo?

Per conoscere questa storia, bisogna fare un salto indietro nel tempo….

I.3 – Correva l’anno 1992.

Correva l’anno 1992, un anno denso di avvenimenti che hanno molto influito sulla storia del nostro paese:

  • scoppiava Tangentopoli, che avrebbe stravolto la scena politica italiana;
  • ci furono gli attentati a Falcone e Borsellino, che ci riempirono di terrore e di angosciosi interrogativi;
  • *l’ex URSS e la Jugoslavia stavano implodendo; nascevano nuovi stati nazionali a oriente e sull’altra sponda dell’Adriatico; finiva l’epoca dei blocchi contrapposti e il mondo cercava nuovi equilibri; si avvertivano le inquietudini che avrebbero portato alla sanguinosa guerra tra gli stati dell’ex-Jugoslavia;
  • fu inviato il primo SMS e così cominciava una rivoluzione inimmaginabile nel mondo della comunicazione…..

Passaggio di testimone.

Oggi si è concluso l’Anno Accademico 2021/2022, un anno del tutto particolare, segnato da eventi che resteranno nella memoria dell’UTE, per questo è stato programmato un evento al quale sono state invitate anche le autorità cittadine.

Alle 16, ci siamo ritrovati nella cappella di Casa Prina, dove don Ivano Colombo ha concelebrato con Padre Finardi una messa in suffragio di Cesare Cavenaghi, l’amico e collaboratore prezioso della nostra associazione, scomparso improvvisamente quattro mesi fa, lasciando un vuoto che si fatica a colmare e un ricordo che custodiremo sempre nei nostri cuori.

La messa era accompagnata dal suono del violino del maestro Matteo Fedeli e di un’altra giovanissima violinista di cui non ricordo il nome: il suono di questo strumento è sempre coinvolgente, ma quando è tra le mani di autentici virtuosi allora diventa sublime elevazione dello spirito.

Al termine della celebrazione religiosa, ci siamo ritrovati nella “nostra” Sala Isacchi e lì si è svolta una breve, ma intensa cerimonia, nel corso della quale è stato consegnato alla principale artefice della nascita e del consolidamento dell’UTE di Erba, Mariuccia Guarisco Pellegrini (che per motivi di salute non si è candidata nelle ultime elezioni) una pergamena con la quale le è stato conferito, dal suo successore, il titolo di Presidente onorario.

Il neo eletto, dr. Umberto Filippi, la direttrice e il presidente di Casa Prina, Rigamonti Alberto, nonchè il Sindaco, Veronica Airoldi hanno pronunciato brevi parole di ringraziamento e di apprezzamento per la nostra Mariuccia, che appariva sempre più commossa.

Il tendone che si trova nel giardino di Casa Prina ci ha poi accolti per un delizioso rinfresco col quale ci siamo accomiatati, augurandoci a vicenda una buona estate e un arrivederci al prossimo autunno.