A Lasnigo con i ragazzi del Romagnosi.

La chiesa di S. Alessandro fu citata per la prima volta alla fine del XIII secolo nel Liber Sanctorum Mediolani, attribuito a Goffredo da Bussero, ma la sua origine è più antica: durante i recenti lavori di restauro sono stati ritrovati alcuni frammenti risalenti ad un’epoca precedente al XII secolo.

La piccola chiesa fu edificata su un’altura, alla quale si accede tramite una scalinata, affiancata dalle settecentesche cappelle della Via Crucis che proseguono sul sagrato, cintandolo. Fu costruita in pietra come la maggior parte degli edifici religiosi della zona risalenti al periodo romanico. 

L’interno della chiesa conserva un ricco apparato di affreschi, risalenti a tre periodi differenti.

L’artista che lasciò in Sant’Alessandro il ciclo più esteso fu Gerolamo da Gorla, al quale sono attribuiti gran parte degli  affreschi, ma il più antico affresco  decora la parete di fondo dell’abside: la Crocifissione tra sant’Alessandro, la Vergine, san Giovanni e una Madonna in trono con Bambino è datata 1513 e firmata da Andrea De Passeris.

Un grosso grazie ai ragazzi dei Romagnosi, che ci hanno fatto da guida  e ai loro insegnanti per il bel pomeriggio passato insieme.

Conoscere il territorio: Villa Clerici e Lasnigo.

Continuano le proposte dell’UTE per conoscere meglio le cose belle che il nostro territorio offre e di cui forse non tutti hanno consapevolezza.

Domenica 7 maggio, alle ore 16, l’esperto di storia locale Giorgio Mauri, ci guiderà nella visita a Villa Clerici , dopo di che potremo ammirare una mostra di teatrini provenienti dalla collezione di Ezio Frigerio e potremo anche assistere alla rappresentazione teatrale “Il naufragio, racconto autenticamente fantastico di una maschera”-

Villa Clerici

Mercoledì 10 maggio, invece, i ragazzi del Romagnosi ci accompagneranno nella visita alla chiesa di S. Alessandro a Lasnigo, iniziativa nell’ambito della collaborazione intergenerazionale tra “studenti” della Terza Età e studenti un po’ più giovani ….

A Rezzago.

Come era stato programmato con gli insegnanti e gli studenti del Romagnosi, indirizzo turistico, oggi siamo andati a Rezzago, un piccolo borgo del Triangolo Lariano a 674 metri sul livello del mare. Ci siamo arrivati percorrendo la strada che attraversa la Valassina, bellissima in questo periodo dell’anno: prati verdissimi che sembrano di velluto, boschi punteggiati da ” nuvolette” bianche, verdi, rosa degli alberi in fiore: una vera delizia per gli occhi. Gli studenti, preparatissimi, ci hanno parlato della storia, dell’architettura e degli affreschi della chiesetta romanica dei SS. Cosma e Damiano la cui costruzione pare risalire al XII secolo. A proposito degli affreschi, merita particolare attenzione quello che decora l’abside: rappresenta la crocefissione e i soldati attorno alla croce. Le figure sono tratteggiate con squisita delicatezza da una mano molto abile.

La torre con quattro ordini di bifore pare avesse la funzione di torre di segnalazione.

Ma chi erano Cosma e Damiano? Erano gemelli e cristiani. Nati in Arabia, si dedicarono alla cura dei malati, ma erano medici speciali: non si facevano pagare. Ma questa attenzione ai malati era anche uno strumento efficacissimo di apostolato e per questo furono decapitati in Siria, durante il regno di Diocleziano.

Abbiamo poi potuto esplorare le viuzze strette e ripide dell’antico borgo: ogni cosa, ogni particolare parlava del grande amore degli abitanti per il loro paesino.

La collaborazione tra UTE e Istituto Romagnosi è un modo per offrire ai ragazzi un’occasione di sperimentarsi in quella che potrebbe diventare la loro professione e per gli anziani un’occasione , a costo zero, di conoscere il territorio. Questa volta però l’iniziativa ha avuto anche un’altra importantissima valenza, perchè vi hanno partecipato anche gli ospiti di Casa Prina, i quali hanno potuto passare un pomeriggio diverso, ammirando bellezze naturali ed artistiche che forse non avevano mai visto.